11 Gennaio Ore 21.30 BANDEANDRE' in CREUZA DE MA Canzone d'autore Gianluigi Tartaull:voce e chitarra;Nazzarena Galassi:voce; Caterina Sangiorgi:flauti e voce; Raimondo Raimondi:chitarra e mandolino; Stefano Fabbri:percussioni; Giacomo Sangiorgi:basso elettrico; Luca Vassura:fisarmonica. INGRESSO 12 € |
1984. Sono passati 41 anni da quando fu presentato Creuza de ma, il progetto di Fabrizio De Andrè e Mauro Pagani, assolutamente innovativo nel panorama musicale di quel periodo. È interamente cantato in genovese, per molti secoli una delle principali lingue impiegate nell'ambito della navigazione e degli scambi commerciali nel bacino del Mediterraneo. Al centro dei testi vi sono i temi del mare e del viaggio, le passioni, anche forti, e la sofferenza altrettanto forte; questi temi vengono espressi anche sul piano musicale tramite il ricorso a suoni e strumenti tipici dell'area mediterranea. Bandeandré si ripropone al suo pubblico seguendo la consuetudine, iniziata molti anni fa, di approfondire i contenuti poetici e musicali dei vari concept album di Fabrizio. Nel caso di Creuza de ma sottolineando anche in italiano i contenuti delle varie canzoni. Come al solito gli arrangiamenti sono originali e determinati dal sound tipico della Band. La seconda parte del concerto è dedicata alle canzoni di Fabrizio De André più conosciute e più amate. È sorprendente la capacità di Faber di unire ancora, a 25 anni dalla morte, estimatori delle più svariate età, a cominciare da coloro che crebbero con le sue canzoni, per finire con chi lo apprende per la prima volta da un'antologia scolastica. Questo suo fascino così trasversale è spiegabile con l'universalità del suo messaggio condensabile in un'unica parola: umanità. Un'umanità che, scevra da incasellamenti di sorta derivanti da età, credo religioso o estrazione sociale, costituisce la base agglomerante del suo amore per la giustizia, dell'attenzione verso gli ultimi e dell'aspirazione all'equità sociale, oltre a quanto ancora di bello e di alto permea la produzione di Faber. È questo che, unito alla bellezza immortale delle sue canzoni, fa sì che il suo popolo già numeroso, cresca costantemente di giorno in giorno. |